In una epoca contrassegnata da profonde trasformazioni tecnologiche, sociali ed economiche, assistiamo a una crescente consapevolezza dei limiti e delle inefficienze dei sistemi economici centralizzati tradizionali. L’avvento delle tecnologie digitali e l’esigenza di maggiore democratizzazione e partecipazione hanno gettato le basi per una rivoluzione senza precedenti nel modo in cui concepiamo il valore, il denaro e la governance.
In questo contesto di cambiamento e turbolenza, siamo testimoni della nascita e della rapida diffusione dei sistemi economici decentralizzati, che stanno progressivamente erodendo il monopolio e il controllo centralizzato delle istituzioni finanziarie tradizionali. Questi nuovi paradigmi economici si basano su protocolli e tecnologie blockchain che consentono scambi diretti e trasparenti tra gli individui, riducendo la dipendenza da intermediari e istituzioni centrali.
Parallelamente, la diffusa insoddisfazione verso le politiche antidemocratiche e le strutture di governance oppressive e non partecipative dei sistemi attuali ha catalizzato la crescita di movimenti anarchici e auto-organizzati che cercano di ridefinire il concetto di potere e autorità nella società. Questi sistemi anarchici emergenti si sposano perfettamente con l’idea dei sistemi economici decentralizzati, poiché entrambi promuovono la responsabilità individuale, l’autonomia e la partecipazione diretta alla presa di decisioni.
Nell’articolo che segue, esploreremo in profondità le motivazioni che andranno a determinare la fine dei sistemi economici centralizzati e l’ascesa dei nuovi sistemi economici decentralizzati, analizzando il ruolo chiave che i principi anarchici giocano in questo contesto di trasformazione economica e sociale. Saremo testimoni di come la convergenza di tecnologia, democrazia e antiautoritarismo stia plasmando un futuro in cui i cittadini sono veri protagonisti della propria vita economica e politica.
Sistemi di governance
La capacità di emettere moneta corrente è un potere fondamentale per regolare le politiche economiche e sociali di una nazione. Attraverso la creazione del denaro uno Stato può intervenire per ridurre le disuguaglianze, garantire l’accesso ai servizi essenziali e sostenere la crescita economica.
In una società democratica ad emettere la moneta è la Banca Centrale che risponde al Ministero del Tesoro. Questa capacità viene indirizzata verso il finanziamento dei servizi fondamentali come è la sanità e l’istruzione, promuovendo quindi il benessere e la giustizia sociale.
Nelle oligarchie, invece, non esiste il concetto di bene comune, di pubblico e privato, tutto è di proprietà delle élite dominanti le quale, per mantenere il potere, generalmente utilizzano il denaro per sostenere le spese militari e per la pubblica sicurezza. Questo controllo assoluto sulla moneta priva i cittadini della libertà di scelta e di espressione.
Poi c’è il totalitarismo, come ad esempio è stato il Nazismo, sono delle oligarchie mosse dall’ideologia di diventare patroni del mondo o della razza superiore, così si definirono, che si differenziano dalle prime per l’ideologia di conquistare nuovi territori o con la forza o con l’inganno. Nei fatti il progetto è quella di creare una oligarchia che governa il mondo, anche definita, Nuovo Ordine Mondiale. Questa ideologia si fonda sulla necessità di avere il controllo monetario globale, che in termini tecnici significa decidere il tasso di scambio tra le varie monete delle diverse nazioni.
Analisi geopolitica e geoeconomica
Quello che vi dimostreremo è che, il sistema di governance, non viene scelto ma imposto da chi ha la capacità di emettere moneta, perché solo con il controllo degli strumenti finanziari, è possibile avere un governo con il portafoglio.
Nelle democrazie europee, la corruzione delle istituzioni come la politica e la magistratura, le classi dirigenziali nonché, l’influenza delle massonerie assetate di denaro, hanno permesso alle oligarchie finanziarie di privatizzare tutti i settori pubblici, bloccando l’accesso al credito ed alla finanza agevolata, attaccare il risparmio e la proprietà privata, demolendo le basi economiche della previdenza sociale con l’immigrazione scellerata. Dobbiamo quindi fare una importante riflessione, nell’ipotesi di creare un nuovo partito popolare, questo non ha più gli strumenti per legiferare in quanto, un governo senza portafoglio non può legiferare.
Spostando la nostra analisi a livello geopolitico, è evidente lo scontro tra l’oligarchia occidentale con la sua società unipolare e moneta egemone quale è il dollaro e l’oligarchia orientale ed il loro modello di società multipolare che ha deciso di creare un nuovo sistema di regolamento e di compensazione denominato BRICS che metterà fine all’egemonia del dollaro.
L’esito di questo scontro è già stato scritto, le opzioni sono due, una guerra mondiale anche termonucleare che potrebbe porre fine della vita sulla terra, in questa ipotesi non occorre fare previsioni o scommesse perché non verrebbero incassate, o in alternativa, la fine del dollaro come moneta egemone e di conseguenza, l’inizio di una grave crisi economica e finanziaria per l’occidente. Di sicuro, a pagarne il prezzo più alto sarà l’Europa la quale, verrà privata di tutti i suoi averi per sostenere la crisi dell’economia anglo-americana.
Conseguentemente, ci verrebbe da scommettere su un prosperoso futuro dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), un mercato mondiale dove, i singoli paesi mantengono la propria valuta nazionale e gestiscono autonomamente il valore della propria moneta attraverso politiche monetarie interne. Ma il punto da cui partire per comprendere le prospettive di crescita di un sistema economico centralizzato è comprendere, chi è che decide il valore di una singola moneta, quali sono i criteri che ne determinano il valore, i tassi di interesse, l’inflazione, le politiche fiscali e monetarie adottate tra paesi eterogenei, nonché, come questi valori possono cambiare in funzione dei fattori macroeconomici globali.
Sebbene, ad oggi, nel gruppo dei BRICS esiste un dialogo e una cooperazione per promuovere la stabilità economica e finanziaria tra i paesi membri, perché accomunati da un nemico comune che è l’America e la sua politica totalitarista, la Cina è un Paese che persegue lo stesso fine non con la forza ma con il denaro. L’economica della Cina ha bisogno di aprirsi a nuovi mercati e sarà questo, l’elemento che poterà i BRICS a perdere la grande opportunità, di passare da un sistema economico centralizzato ad un sistema economico decentralizzato, ovvero, autoregolamentato.
La nuova era delle comunità autogestite
Durante una forte crisi economica, è automatico il processo in cui, le comunità insorgono e instaurano un sistema politico basato sull’autogoverno, l’uguaglianza e la partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni politiche. In passato abbiamo diversi esempi come la Comune di Parigi, un governo autonomo ed autogestito che ebbe luogo a Parigi nel 1871, dove i parigini insorsero e adottarono misure radicali come la riduzione dell’orario di lavoro, la nazionalizzazione di alcune imprese, la creazione di scuole pubbliche gratuite e la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle fabbriche.
Quando le fondamenta socioeconomiche vengono indebolite generando disuguaglianze, instabilità sociale e sfiducia nelle istituzioni, i cittadini possono iniziare a cercare alternative al sistema esistente, favorendo le ideologie anarchiche.
L’anarchia può quindi emergere come risposta al fallimento delle istituzioni e alla ricerca di equità e autogestione. Tuttavia, la transizione verso un sistema anarchico può essere tumultuosa, caratterizzata da conflitti, precarietà e sfide nell’organizzazione comunitaria. È un periodo di sperimentazione sociale e politica, in cui i valori di cooperazione, autonomia e solidarietà possono guidare il processo di trasformazione verso una società senza autoritarismo e oppressione.
Tuttavia, queste esperienze anarchiche non devono essere intese come un vero e proprio modello socioeconomico, ma come una transizione verso la democrazia o la dittatura.
Difatti, queste organizzazioni anarchiche, che non hanno un proprio esercito, possono essere brutalmente soppresse dalle forze governative oligarchiche, le quali, indirizzeranno gli eventi verso una nuova dittatura.
In alternativa, potrebbero prendere il potere politico, ripristinare le funzioni democratiche della Banca Centrale che significa avere la capacità di gestire ed emettere una propria moneta che risponde alle esigenze della comunità. L’uso di denaro contante può essere funzionale all’inizio del percorso, quando c’è da stabilire le funzioni rappresentative, non più quando la comunità è chiamata a determinare il come regolamentare le proprie politiche economiche e sociali.
Il salto quantico delle nuove generazioni digitali
Nell’era dell’informazione e della tecnologia digitale, le nuove generazioni stanno facendo un salto quantico nella forma di organizzazione e scambio economico, adottando le monete virtuali ed implementando nuovi sistemi economici decentralizzati.
Mentre il vecchio sistema economico centralizzato mostra segni di crollo e disfunzione, sempre più giovani si stanno rivolgendo alle criptovalute e alle monete virtuali come strumento per scambiare valore e trasformare il concetto tradizionale di denaro. Le criptovalute stanno guadagnando popolarità come mezzi di scambio alternativi che sfidano il controllo delle istituzioni finanziarie centrali.
Questi sistemi eliminano la necessità di intermediari e istituzioni centrali, permettendo agli individui di scambiare valore direttamente tra loro in modo trasparente e sicuro. Questa tendenza indica una crescente fiducia nelle innovazioni tecnologiche e una spinta verso la disintermediazione e l’autonomia individuale nel campo economico. Le nuove generazioni digitali stanno abbracciando l’idea di un’economia più aperta, trasparente e inclusiva, dove le decisioni sono prese in modo collaborativo e decentralizzato.
In conclusione, il salto quantico delle nuove generazioni digitali verso l’adozione delle monete virtuali e l’organizzazione in sistemi economici decentralizzati rappresenta una significativa evoluzione nell’ambito finanziario e sociale. Questo movimento potrebbe plasmare il futuro dell’economia mondiale, ridefinendo il concetto stesso di denaro e trasformando le dinamiche di potere e governance nel mondo finanziario.
Poco importa se tali sistemi economici decentralizzati presentano anche sfide e rischi. La volatilità delle criptovalute, la mancanza di regolamentazione e la presenza di truffe e frodi sono solo alcune delle questioni che richiedono attenzione e gestione da parte dei partecipanti a questi nuovi ecosistemi economici.
Il punto è un altro, questo nuovo mondo non è per le vecchie generazioni, le quali mosse dal solo desiderio di fare guadagnare senza lavorare, diventano le cavie perfette per alimentare il sistema. Chi ha le conoscenze per operare con questi sistemi, invece, pretende di essere pagata solo con monete virtuali e non più con denaro corrente.
I nuovi sistemi economici decentralizzati
Abbiamo sostanzialmente compreso come la capacità di creare moneta viene sfruttata per imporre l’egemonia della propria valuta con la forza, limitando la libertà economica e ponendo lo Stato al centro di ogni decisione finanziaria. Questo controllo assoluto sulla moneta mina le basi della democrazia e priva i cittadini della libertà di scelta e di espressione.
In conclusione, la capacità di battere moneta è uno strumento potentissimo che deve essere utilizzato con responsabilità e trasparenza per il bene della società. È fondamentale che la creazione di denaro sia indirizzata verso obiettivi etici e solidali, garantendo un equilibrio tra le esigenze economiche e sociali della comunità. Solo attraverso un uso oculato e consapevole di questo potere, possiamo sperare di costruire un futuro più equo, inclusivo e sostenibile per tutti.
Gli strumenti economici e finanziari che uno stato democratico utilizza per regolare le proprie politiche economiche e sociali sono sempre più inglobati dalle oligarchie finanziare le quali poi, ne bloccano il processo di sviluppo generando delle gravi crisi economiche e sociali.
Il connubio universale tra anarchia e tecnologia
L’incontro tra anarchia come risposta alla crisi economica e la tecnologia come veicolo di trasformazione ed emancipazione rappresentano un connubio universale che getta le fondamenta per un futuro radicalmente diverso e più equo. L’emergere di movimenti anarchici che promuovono l’autogestione, la solidarietà e la decentralizzazione del potere si sposa in modo armonico con l’avanzamento delle tecnologie digitali, in particolare la blockchain, che offrono strumenti per creare sistemi economici autonomi e trasparenti.
L’avvento della blockchain nell’economia reale apre nuove possibilità per creare infrastrutture finanziarie e organizzative basate sulla fiducia, sull’immunità alla manipolazione e sulla partecipazione diretta dei cittadini. Grazie a questa tecnologia, è possibile immaginare un futuro in cui le transazioni economiche e i processi decisionali siano governati da protocolli decentralizzati e immutabili, riducendo la dipendenza da intermediari e istituzioni centrali.
L’unione tra l’anarchia come espressione di emancipazione individuale e sociale e la tecnologia come catalizzatore di cambiamento e innovazione ci proietta verso un futuro in cui l’autonomia e la libertà sono valori centrali della società digitale. In questo scenario, i cittadini sono chiamati a essere attori attivi nella costruzione di un’economia e una governance più giusta e inclusiva, in cui la fiducia e la trasparenza sono garantite dal potere distribuito della blockchain.
Guardando avanti, dobbiamo abbracciare questa sinergia tra anarchia e tecnologia come un’opportunità per creare un mondo più equo, sostenibile e partecipativo. Il cammino verso la realizzazione di una società basata sull’autonomia e sull’emancipazione individuale è tracciato dalla fusione di questi elementi, che ci spingono a rigettare i vecchi paradigmi e a abbracciare una visione audace di un futuro in cui la libertà e la responsabilità individuale sono i pilastri di una società più umana e solidale denominata ALFASSA.
ALFASSA, si identifica quindi, in una nuova CONVENZIONE SOCIALE, che nasce dalla volontà di utilizzare il denaro non come un mezzo di coercizione ma come uno strumento di coesione, ovvero, intende utilizzare le monete virtuali, non come sistema alternativo alle monete tradizionali, ma come un valido sostegno ai rapporti cooperativi nel pieno rispetto delle regole delle nazioni in cui opera.
Il Fondatore di ALFASSA
Gianni Diotallevi
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